La potenza espressa dipende dalla resistenza incontrata: può essere ragionevole che un soggetto meno esile incontri resistenze aerodinamiche superiori e quindi sia richiesta più potenza per una certa velocità. La sostenibilità di quel livello di potenza, "livello di allenamento", è un altro aspetto, più fisiologico che fisico (ma non solo fisiologico).
Comunque: mi pare che le considerazioni espresse siano qualitativamente ragionevoli. Intensità bassa equivale a energia da grassi elevata in proporzione (%), ma non in termini assoluti (grammi). Motivo per cui è una intensità intermedia che solitamente massimizza l'effetto (utilizzo dei grassi, a parità di altre condizioni).
Da considerare però che la variabilità individuale nella massima capacità di metabolizzare grassi (e nell'intensità per cui ciò avviene) è realmente molto ampia. Negli studi sperimentali spesso citati, svolti su soggetti più o meno attivi o atleti, si va da 0.2 a 1.2 g/min per intensità che vanno dal 25% all'80% VO2max e oltre.
Quindi nel caso specifico i calcoli sull'effettivo consumo di grassi potrebbero anche non essere corretti.
Ma in fondo è anche il limite di usare la stessa definizione di zone di Okuto
standard per ogni soggetto.
Chiaramente senza altre informazioni non si può personalizzare in misura corretta (che è quello che conta per controllare ciò che si otterrebbe). Però si proverà sul campo correggendo in funzione dei risultati, idealmente basandosi su ragionamenti quantitativi analoghi a quelli svolti.
Non so se ti riferivi a questo.
Venendo alla domanda: se in una certa situazione la barretta è utile per mantenere i ritmi di allenamento (ovvero se aiuta a non far calare la potenza espressa, situazione che ridurrebbe il lavoro meccanico prodotto e quindi quello metabolico speso, riducendo l'efficacia della pratica) direi che può avere la sua utilità.