- 10 Luglio 2013
- 5.285
- 573
- 30
- Bici
- Corsa: Caad12 Ultegra; Fondriest MAX Carb - mtb: Giant Terrago
[MENTION=76218]mimmo_dr[/MENTION] Per il problema mani ti parlo della mia esperienza... Premesso che in bici non l'ho mai sofferta così tanto, e patisco di più il freddo ai piedi.
Fino a qualche anno fa giocavo a calcio. Ho giocato per dieci anni in porta per la precisione... Mi è capitato di dover giocare e allenarmi alle 21, d'inverno, sotto la pioggia battente o la neve. Immaginati startene lì impalato senza una giacca e bagnato. Il peggio del peggio era quando le piogge creavano sotto la traversa, esattamente al centro della porta, quella bellissima pozzangherina profonda qualche centimetro, e non potevo schiodarmi di lì se non lasciando mezza porta scoperta. Per di più giocando in porta il guanto da portiere se non è nuovo non ha un grandissimo grip sul pallone, quindi la soluzione che tutti i portieri adottano per migliorare un pò questa cosa è bagnare i guanti. Mi è capitato varie volte di finire la partita o l'allenamento e non riuscire a slegarmi le scarpe tanto che le dita erano intorpidite. Sotto la doccia l'acqua fredda o tiepida mi sembrava bollente e ci andava un pò di tempo prima di riuscire a fare la doccia. Mi è capitato di vedermi le mani e gli avambracci tendenti al blu e poi viola sotto la doccia.
Quindi la situazione che talvolta mi si presentava era, ricapitolando: 0-5°, nevischio o pioggia, piedi costantemente a bagno, mani nei guanti bagnati, "fermo" per 90 minuti (questo anche per i tanti qui sul forum che scrivono che il calcio è uno sport da checche - in parte può essere vero, ma io che sono stato da tutte e due le sponde posso dire che, come sempre, la verità sta nel mezzo - e mai ho avuto così freddo in bici).
La soluzione estrema, quasi risolutrice, era stada:
- piedi: calzini normali di spugna, sacchetto di plastica, calzettoni da calcio;
- mani: guanti di lattice, guanto di seta o cotone finissimo, guanto da portiere. (lo grassetto perchè alla fine è questo il fulcro del mio intervento)
Ovviamente il resto del corpo era coperto con la famosissima vestizione "a cipolla"... Ma qui ognuno è in grado di studiare la copertura ideale per sè. Di solito il vero problema sono le estremità corporee, e qui non c'è nulla che debba insegnarti visto che sei un dottore.
Fino a qualche anno fa giocavo a calcio. Ho giocato per dieci anni in porta per la precisione... Mi è capitato di dover giocare e allenarmi alle 21, d'inverno, sotto la pioggia battente o la neve. Immaginati startene lì impalato senza una giacca e bagnato. Il peggio del peggio era quando le piogge creavano sotto la traversa, esattamente al centro della porta, quella bellissima pozzangherina profonda qualche centimetro, e non potevo schiodarmi di lì se non lasciando mezza porta scoperta. Per di più giocando in porta il guanto da portiere se non è nuovo non ha un grandissimo grip sul pallone, quindi la soluzione che tutti i portieri adottano per migliorare un pò questa cosa è bagnare i guanti. Mi è capitato varie volte di finire la partita o l'allenamento e non riuscire a slegarmi le scarpe tanto che le dita erano intorpidite. Sotto la doccia l'acqua fredda o tiepida mi sembrava bollente e ci andava un pò di tempo prima di riuscire a fare la doccia. Mi è capitato di vedermi le mani e gli avambracci tendenti al blu e poi viola sotto la doccia.
Quindi la situazione che talvolta mi si presentava era, ricapitolando: 0-5°, nevischio o pioggia, piedi costantemente a bagno, mani nei guanti bagnati, "fermo" per 90 minuti (questo anche per i tanti qui sul forum che scrivono che il calcio è uno sport da checche - in parte può essere vero, ma io che sono stato da tutte e due le sponde posso dire che, come sempre, la verità sta nel mezzo - e mai ho avuto così freddo in bici).
La soluzione estrema, quasi risolutrice, era stada:
- piedi: calzini normali di spugna, sacchetto di plastica, calzettoni da calcio;
- mani: guanti di lattice, guanto di seta o cotone finissimo, guanto da portiere. (lo grassetto perchè alla fine è questo il fulcro del mio intervento)
Ovviamente il resto del corpo era coperto con la famosissima vestizione "a cipolla"... Ma qui ognuno è in grado di studiare la copertura ideale per sè. Di solito il vero problema sono le estremità corporee, e qui non c'è nulla che debba insegnarti visto che sei un dottore.